– RIFIUTI E ADR COME SI INTEGRANO

 

Sei un produttore di rifiuti pericolosi?

Hai valutato se sono sottoposti a regime ADR?

SE HAI QUALCHE DUBBIO LEGGI DI SEGUITO.

Nell’ultimo anno abbiamo ricevuto da nostri clienti diverse richieste di consulenza in merito all’applicazione o meno del regime ADR ai rifiuti prodotti.

Per questo oggi ho pensato di pubblicare questo breve vademecum che può aiutare a capire se si è sulla strada giusta.

Intanto va ricordato, che la classificazione ADR (come quella del CER) spetta al produttore. A volte si lascia fare al proprio smaltitore che magari può essere professionalmente preparato, ma è bene ricordare che la responsabilità della corretta classificazione decade sempre sul produttore.

La corretta classificazione e relativa corretta segnalazione, è importante perché

in caso di incidente è la base di partenza per stabilire un intervento efficace da

parte della squadra di pronto intervento. E…. perché iniziando bene

si è a metà dell’opera!!! Volevo dire che se i dati sono corretti sin dall’inizio si

procede fino alla fine in modo corretto. In caso contrario si trasferiscono al

caricatore prima, ed al trasportatore ed al destinatario poi, dati errati.

 

Ma adesso facciamo un po’ di cronistoria (se vuoi puoi saltarla ed andare

direttamente al sodo al punto 4)

 

1) Cos’è l’ADR.

L’ADR, acronimo tratto dall’espressione “European Agreement concerning the

international carriage of Dangerous goods by Road”, è una regolamentazione

internazionale che disciplina il trasporto stradale di merci pericolose, stabilendo

le misure di sicurezza finalizzate a prevenire possibili incidenti durante le

operazioni di spedizione e trasporto ed a minimizzare i conseguenti danni per

le persone, l’ambiente e le cose.

L’ADR, come pure i regolamenti omologhi per le altre modalità di trasporto di

merci pericolose (trasporto ferroviario, fluviale, marittimo ed aereo), fa

riferimento alle cosiddette “raccomandazioni ONU”, pubblicate per la prima

volta nel 1956 e successivamente periodicamente aggiornate.

L’ADR fu stipulato a Ginevra in data 30 settembre 1957 sotto l’egida

dell’UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) ed entrò in

vigore in data 29 gennaio 1968.

 

2)A quali trasporti si applica l’ADR?

L’ADR si applica ai trasporti stradali di merci pericolose effettuati all’interno dei

Paesi che hanno sottoscritto l’Accordo. Attualmente tali Paesi sono i seguenti:

Albania, Andorra, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Belgio, Bosnia-Erzegovina,

Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Federazione Russa, Finlandia,

Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Kazakistan, Lettonia,

Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Marocco, Moldavia,

Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca,

Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tagikistan,

Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria.

Oltre che a livello internazionale, l’ADR risulta applicabile anche per la

regolamentazione dei trasporti nazionali all’interno dei Paesi contraenti; in

Italia, tale recepimento viene effettuato, a partire da direttive comunitarie,

tramite l’emanazione di decreti del Ministero delle Infrastrutture e dei

L’ADR viene aggiornato con periodicità biennale, tenendo conto del

progresso scientifico e tecnico.

Attualmente risulta in vigore l’edizione 2021 dell’ADR (cosiddetto “ADR

2021”).

 

3) Quali sono le merci pericolose contemplate dall’ADR?

Le merci pericolose contemplate dall’ADR sono ricondotte a 13 Classi :

Classe 1: materie e oggetti esplosivi,

Classe 2: gas,

Classe 3: liquidi infiammabili,

Classe 4.1: solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivi solidi

desensibilizzati,

Classe 4.2: materie soggette ad accensione spontanea,

Classe 4.3: materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas

infiammabili,

Classe 5.1: materie comburenti,

Classe 5.2: perossidi organici,

Classe 6.1: materie tossiche,

Classe 6.2: materie infettanti,

Classe 7: materiali radioattivi,

Classe 8: materie corrosive,

Classe 9: materie e oggetti pericolosi diversi.

 

I principi per la classificazione delle varie merci pericolose sono

complessi e variabili a seconda della classe, e in ogni caso sono

riportati nel capitolo 2.1 e 2.2 dell’ADR.

 

Ma ora andiamo al sodo:

 

4) Le disposizioni dell’ADR si applicano esclusivamente al

trasportatore?

Le disposizioni dell’ADR devono essere attuate, per quanto di competenza, non

solo dal trasportatore bensì anche da tutti gli altri operatori del trasporto di

merci pericolose.

L’ADR stabilisce gli obblighi di sicurezza posti a capo dei principali operatori

(speditore, trasportatore, destinatario) e degli altri operatori del trasporto

(imballatore, riempitore, gestore di un container-cisterna o di una cisterna

mobile, scaricatore).Più operatori tra quelli contemplati possono essere una e

la stessa impresa; analogamente, le attività ed i corrispondenti obblighi di

sicurezza di un operatore possono essere presi in carico da più imprese. Infatti

molto spesso caricatore e speditore coincidono con lo stesso operatore.

 

5)La movimentazione di merci pericolose soggette all’ADR richiede

l’utilizzo di imballaggi particolari?

Gli imballaggi utilizzati per il contenimento delle materie sottoposte a regime

ADR, come prima caratteristica devono essere omologati ONU. Ed inoltre

devono avere caratteristiche variabili a seconda della tipologia di merce da

contenere e della relativa classificazione. E’ particolarmente importante il

Gruppo di Imballaggio I, II o III che rispettivamente richiederà un tipo di

imballaggio x, y, o z. Una merce pericolosa la cui designazione ufficiale di

trasporto prevede il Gruppo di imballaggio “III” potrà essere imballato in

imballaggi di tipo x,y,z. Una merce del G.I “II” negli imballaggi di tipo x,y.

Mentre i più pericolosi, quelli del G.I. “I” potranno essere imballati solamente

in imballaggi del tipo x.

 

6) Le disposizioni dell’ADR si applicano anche ai rifiuti?

Intanto bisogna specificare che il trasporto e smaltimento e classificazione dei

rifiuti sono disciplinati in Italia dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, (la

nostra bibbia).

Alcuni Rifiuti oltre che essere classificati pericolosi in base al decreto suddetto,

è possibile che siano classificabili come merci pericolose ai sensi dell’ADR. In

questo caso oltre alle norme che riguardano il trasporto dei rifiuti , devono

essere rispettate anche le disposizioni contenute nell’ADR.

L’ADR considera infatti i rifiuti quali “miscele di sostanze” che, per effetto delle

loro caratteristiche chimico-fisiche e del livello di pericolo correlato, possono

ricadere nel regime di trattamento delle merci pericolose. Conseguentemente,

ai fini del trasporto stradale, queste miscele di sostanze pericolose richiedono

di essere classificate seguendo i medesimi criteri stabiliti dall’ADR per le altre

merci pericolose.

Da sottolineare che le modalità di valutazione della pericolosità dei rifiuti sono

diverse. Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede, sulla scia della normativa comunitaria,

una classificazione dei rifiuti pericolosi basata sul successivo smaltimento o

recupero presso un impianto autorizzato al ricevimento. Mentre la

classificazione prevista dalla disciplina ADR, valuta la pericolosità dal punto di

vista della movimentazione e del trasporto. Di conseguenza potrebbe

succedere che un rifiuto non pericoloso per il D-Lgs 152/06 possa essere

pericoloso valutato ai fini del trasporto ADR. E viceversa.

 

7) Le imprese che effettuano gestione di merci pericolose devono

avvalersi di specifiche figure professionali?

Il capitolo 1.8.3 dell’ADR stabilisce che ogni impresa, la cui attività comporta

trasporti di merci pericolose, oppure operazioni di imballaggio, di carico, di

riempimento o di scarico, o di spedizione (dal 2021), connesse a tali trasporti, deve designare un

consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose, incaricato di

agevolare l’opera di prevenzione dei rischi per le persone, per i beni o per

l’ambiente inerenti a tali attività.

Il consulente deve essere in possesso di un apposito certificato CE di

formazione professionale, rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei

Trasporti a fronte del superamento di un apposito esame.

Le modalità di designazione e le responsabilità del consulente sono definite

dall’articolo 11 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 35.

 

8) Esistono dei casi in cui pur rientrando nelle imprese di cui sopra si

può comunque essere esentati dalla nomina del consulente?

Il D.lgvo 35/2010 (modifica del DLG n.40/2000, attuazione della direttiva

96/35/CE relativa alla designazione e alla qualificazione professionale dei

consulenti per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia o per via

navigabile di merci pericolose) istituisce anche nel nostro paese la figura del

Consulente per il Trasporto delle merci pericolose.

Non tutte le realtà aziendali coinvolte nel trasporto di merci pericolose sono

però tenute alla nomina del consulente:

 

Il seguente specchietto può agevolarti per stabilire se puoi essere esentato

oppure no:

Tipo di attività

ATTIVITA’ FASE ESENZIONE NOMINA
Trasporto e/o carico/scarico conmezzi di proprietà delle forze armateo di polizia o con mezzi impiegatisotto la propria responsabilità CARICO, SCARICO, TRASPORTO SI
Trasporto in colli per strada entro ilimiti di esenzione (esenzioneparziale o totale) CARICO, SCARICO, TRASPORTO SI
Scarico alla destinazione finale SCARICO FINALE SI
Trasporto occasionale in colli o allarinfusa, di quantitativi oltre i limiti diesenzione per la categoria ditrasporto 3 TRASPORTO SI previa comunicazione alla Motorizzazionee nel rispetto dei seguenti limiti:- Solo Merci della categoria 3- max 24 operazioni annue;- max 3 operazioni al mese;- max 180 ton/anno
Carico occasionale in colli o allarinfusa, di quantitativi oltre i limiti diesenzione per la categoria ditrasporto 3 CARICO SI previa comunicazione alla Motorizzazionee nel rispetto dei seguenti limiti:- Solo Merci della categoria 3- max 24 operazioni annue;- max 3 operazioni al mese;- max 180 ton/anno
Carico occasionale in cisterna diresidui o rifiuti prodottidall’impresa, in quantitativi oltre ilimiti di esenzione per la categoria ditrasporto 3 CARICO SI previa comunicazione alla Motorizzazionee nel rispetto dei seguenti limiti:- Solo Merci della categoria 3- max 24 operazioni annue;- max 3 operazioni al mese;- max 180 ton/anno
Trasporto Carico Spedizione Nonoccasionali in colli o alla rinfusa, CARICO, SPEDIZIONE, TRASPORTO NO

 

N.B.: Per riassumere, considera per prima cosa (per stabilire se sei esentato dalla nomina del consulente ed anche dalla comunicazione delle movimentazioni all’ufficio di Motorizzazione Civile di competenza), che tutte le tue materie che viaggiano in ADR devono viaggiare in esenzione parziale.

Nel caso che qualche materia o tutte non ricadano nell’esenzione parziale, in seconda analisi, per valutare se sei esentato dalla nomina del consulente e però sei tenuto alla sola comunicazione dei movimenti all’Ufficio di Motorizzazione Civile di competenza, devi valutare se le tue materie appartengono alla categoria di trasporto 3 (che non c’entra. niente con la Classe ADR 3), che raggruppa le materie con pericolosità più bassa.

Appena hai materie della categoria di trasporto 2 o 1 l’esenzione della nomina decade.

Inoltre, fai la valutazione se rientri nei trasporti occasionali (con i tempi indicati in tabella).

Se non hai nessuna delle condizioni di cui sopra, allora devi nominare il Consulente ADR.

Se non lo fai devi essere consapevole delle pesanti sanzioni a cui rischi di andare incontro.

Per conoscerle Leggi il paragrafo successivo.

 

9) Quali sono le sanzioni per chi, pur essendo tenuto alla nomina del

consulente, non provvede a farlo?

Il D.lgvo 35/2010 (modifica del DLG n.40/2000), come abbiamo visto nel paragrafo precedente, impone la nomina del Consulente A.D.R. per tutte quelle attività che comportano il trasporto delle merci pericolose, oppure operazioni di imballaggio, di carico o di riempimento, o di scarico connesse a tali trasporti, a parte alcune eccezioni sempre evidenziate nello specchietto.

Entro quindici giorni dalla nomina del Consulente, il legale rappresentante deve comunicare presso l’Ufficio Periferico del Dipartimento per il trasporto e la navigazione ed i sistemi informativi e statistici dell’Amministrazione competente in relazione al luogo in cui ha sede operativa l’impresa.

In caso di mancata nomina del Consulente ADR il legale rappresentante è punito con la sanzione amministrativa da 6.000 euro a 36.000 euro.

In caso di mancata comunicazione della nomina del Consulente ADR presso gli uffici della Motorizzazione Provinciale, il legale rappresentante è punito con la sanzione amministrativa da 2.000 euro a 12.000 euro.

 

Concludendo direi che quanto evidenziato sopra , torna a rimarcare come la gestione dei rifiuti richieda sempre più figure altamente specializzate che siano in grado di dare i giusti consigli alle aziende, in modo da evitare sanzioni ma soprattutto incidenti fastidiosi che possono oltre che provocare gravi danni a persone cose ed ambiente, avere anche conseguenze negative in termini di immagine di costi da sostenere.

Per questo è importante rivolgersi ad aziende competenti che sappiano dare le direttive giuste dal punto di vista gestionale tecnico ed anche burocratico.

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  • Classificazione corretta dal punto di vista ambientale
  • Classificazione corretta dal punto di vista ADR
  • Valutazione del corretto confezionamento
  • Valutazione della corretta etichettatura
  • Pianificazione della corretta gestione per            
    • caricamento  
    •  trasporto
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