-Scopri come affrontare la drammatica situazione rifiuti industriali in Italia

Preparati ad affrontare la “DRAMMATICA” gestione dei rifiuti industriali in Italia,      ulteriormente peggiorata nel corso del 2019.

 

 

La reale situazione Italiana


Anche quest’anno ,  già buona parte degli impianti di trattamento rifiuti per il successivo invio all’incenerimento, sono già intasati ed in difficoltà con i ritiri.

Sicuramente anche quest’anno i ritiri verranno sospesi con anticipo,

Tutto ciò è dovuto a tanti fattori, ma sicuramente la causa principale è  legata al fatto che , In Italia già ormai da 2 anni le quantità di rifiuti prodotte  e da avviare a smaltimento , sono in costante aumento, ma la presenza di impianti finali in Italia (Termovalorizzatori), è pressocché  nulla.

I pochi Inceneritori presenti, sono quasi totalmente dedicati allo smaltimento di rifiuti di origine urbana.    E tutti gli altri impianti di smaltimento finale  (Discariche) si stanno esaurendo velocemente.

La strategia dei nostri governi negli ultimi decenni si è totalmente disinteressata dei rifiuti industriali, ed ha lasciato che si basasse esclusivamente sull’esportazione presso i termovalorizzatori dei paesi europei.

Ma, da quando la Cina ha posto lo stop totale al ritiro dei rifiuti occidentali nel Settembre 2017,   il vento è cambiato.

Si è destabilizzato tutto l’equilibrio internazionale.

I rifiuti in circolazione, per tanti motivi (non solo per lo stop della Cina), sono aumentati in tutto il mondo e La Germania ed altri Paesi europei non riescono a far fronte alla mole di richieste delle proprie aziende.
Quindi, giustamente,  danno la priorità alle necessità delle aziende del proprio territorio e hanno drasticamente ridotto la disponibilità nei confronti dei paesi non autosufficienti come l’Italia.
Aumentando per l’aggiunta, progressivamente i prezzi.

La situazione è veramente cambiata.

Per avere la  certezza del ritiro, la scelta degli impianti oggi, viene fatta in base alla loro disponibilità al ritiro, il prezzo è diventata una variabile secondaria.

La situazione è molto grave, anche perché  nessuno ne parla.
I media, i politici, (facci caso d’ora in avanti quando ascolti una loro intervista o dichiarazione) si preoccupano esclusivamente della raccolta differenziata che riguarda principalmente (loro non lo dicono) i rifiuti Urbani.

Dai dati ispra ( il 2017 è l’ultimo anno esaminato, e mi sembra assurdo che uno stato moderno debba basare le sue valutazioni su dati di 2 anni prima, ma questo è un altro discorso, molto grave che non voglio affrontare adesso)    i rifiuti Industriali rispetto al 2016 sono aumentati da 135 a 140 milioni di tonnellate  .

Sempre nel 2017 (ripeto: a Settembre 2019 i  dati 2018 non sono ancora stati elaborati e il grosso cambiamento è avvenuto a cavallo del 2017-2018) , Le tonnellate avviate al recupero di materia sono aumentate di circa 3 milioni.

Bene !

Ma,   la cruda realtà, è che rimane una percentuale molto alta , di  rifiuti di matrice industriale  che non ha nessuna possibilità di essere recuperata se non nella Termovalorizzazione,  che qui in Italia è pressocché  assente in quanto i cosidetti “inceneritori” presenti sul nostro territorio sono dedicati quasi totalmente ai rifiuti urbani.

Quindi tutti i rifiuti delle industrie italiane (non gestibili in discarica o al recupero), nella maggiorparte dei casi finisce la sua vita in un inceneritore europeo.

Ma a livello  politico, ci si preoccupa esclusivamente dei rifiuti urbani, perché sono quelli che al momento, impattano maggiormente sull’immagine negativa della città di turno (Napoli, Roma e presto molte altre) e quindi del Paese nel suo complesso, e di conseguenza incidono moltissimo sul consenso popolare, unico padrone attualmente di ogni straccio di strategia politica.

Nessuno parla o si preoccupa dei rifiuti industriali.

Sicuramente è giusto pensare di spingere al massimo le possibilità di recupero, e agevolarla con sovvenzioni e pratiche autorizzative più snelle (ma c’è qualcuno che sa come recuperare a costi accettabili, in processi diversi dalla termovalorizzazione, o dallo smaltimento in discarica una parte importante dei rifiuti prodotti delle nostre aziende Italiane,  come ad es. morchie o polveri di verniciatura,  oppure fanghi di depurazione inquinati da metalli pesanti (non nobili)? Oppure  fanghi contaminati da solventi tossici? Oppure Polveri da abbattimento fumi da processi termici o chimici?   Oppure fondami contaminati da sostanze chimiche organiche ed inorganiche?

L’unica strada possibile , decretata anche ufficialmente da Regolamenti Europei è la Termovalorizzazione.

Eppure in Italia, Il messaggio mediatico è sempre rivolto contro la presenza degli impianti finali (soprattutto Termovalorizzatori), senza accorgerci che anche per la gestione rifiuti stiamo rischiando di diventare totalmente succubi dei paesi Europei.

Rischiando inoltre, di incorrere in un micidiale Blocco intestinale dell’Italia.

Ma per ogni problema c’è una soluzione!

No, Non voglio sminuire la grave situazione che sta peggiorando sempre più.
Il problema non è affatto semplice, e la soluzione definitiva, richiede comunque diversi anni e  dipende esclusivamente da un cambio di passo del Governo – Ministero dell’Ambiente.  Accompagnato da una corretta informazione più precisa e realistica.

Basterebbe studiare e  promuovere la costruzione di inceneritori di nuova generazione, magari con formule di controllo pubblico.

Il problema della corruzione (che spaventa tutti) se si vuole si può risolvere.  Le pene severe ci sono già. Basta applicarle.

Per i controlli ci sono delle tecnologie oggi che consentono di verificare in tempo reale e da parte di chiunque si voglia ,  malfunzionamenti o il mancato rispetto di limiti tabellari nelle emissioni e nei vari processi di lavorazione.

In questo modo eviteremo di essere succubi degli impianti europei, (almeno per quanto riguarda i rifiuti), che in ogni momento possono ridurre la loro disponibilità o alzare i prezzi .

E toglieremo così ai governi europei un’ulteriore arma per rendere meno competitive le aziende italiane.

Per arrivare a questo però, servono comunque tanti anni.

E tutto inizia , ripeto, da una corretta informazione!

Noi di Ecoindustria ci impegniamo a fare questo da sempre . Cercando di informare in anticipo i nostri clienti (E informando i nostri lettori tramite il nostro Blog dal 2013).

Vogliamo dare la Corretta informazione a tutti i nostri clienti e a tutte le imprese italiane che vogliano essere in regola e nello stesso tempo giocare d’anticipo per non trovarsi impreparati quando le cose peggioreranno ulteriormente.

 

La Soluzione di Ecoindustria per le piccole medie imprese

In particolare per le piccole medie aziende Italiane
Ecoindustria ha pensato ad una soluzione per garantire i costi e i ritiri prestabiliti evitando il piu possibile brutte sorprese.

Se vuoi anticipare rischi dell’ultima ora ed avere prezzi certi già a inizio anno, e ritiri programmati, e vuoi veramente proteggere la tua azienda, azzerando ogni rischio sanzione , ed essere tutelato in ogni momento,  devi pianificare per tempo i costi e assicurarti un servizio garantito attraverso il metodo

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In questo modo Anche Tu potrai delegare a noi, le responsabilità della gestione di aspetti molto importanti come la gestione interna dei tuoi rifiuti industriali, liberando il tuo personale da stress e responsabilità.

Potrai quindi dedicare le tue risorse ad altri aspetti  fondamentali per la tua attività primaria, considerato il momento altamente competitivo in cui ci troviamo oggi.   .
E soprattutto potrai avere la rendicontazione delle spese sostenute per la gestione dei rifiuti a inizio anno, e non alla fine come avviene in generale per il servizio standard offerto da altri gestori concorrenti.

Ricorda la regola base : Pianificare e organizzarti per tempo.

Se anche tu vuoi fare la differenza allora non aspettare oltre, anticipa i tempi, attiva un nuovo modo di gestire i tuoi rifiuti.

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Un cordiale saluto e sempre …

Buoni rifiuti.

P.Fabio Tamassia

 

ECOINDUSTRIA Srl

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